Salta al contenuto principale
MYH gebrochenes Herz Syndrom
50

«Sindrome del cuore infranto»

Cuore infranto: si può morire?

 

Mito o scienza?

Quando il grande amore va in frantumi, si dice che si spezzi anche il cuore. La sensazione che venga a mancare l’aria per la disperazione e che una mano fredda si posi sul cuore è sicuramente ben nota a molti di voi. Ma che si possa morire di cuore infranto, per molto tempo è stato considerato un mito. Solo da pochi anni i medici e gli studiosi del cervello si occupano del fenomeno medico della «sindrome del cuore infranto» (Broken Heart Syndrome). Nel frattempo si è appurato che, se non trattata, la sindrome del cuore infranto può essere altrettanto fatale di un infarto cardiaco.

 

Un cuore a forma di trappola per polpi

Si suppone che il 2 % circa di tutti i pazienti che si recano da un medico con i sintomi di un infarto, soffrano di sindrome del cuore infranto. Avvertono forti dolori al torace, respiro corto e svenimenti, e sia l’ECG che i valori ematici mostrano le alterazioni di un «vero» infarto.

«Il 2 % dei pazienti soffre in realtà di cuore infranto»

Alla consueta coronarografia non si rilevano però occlusioni nelle coronarie, segno distintivo dell’infarto cardiaco. Si nota invece la forma che il cuore tipicamente assume nella sindrome del cuore infranto: l’estremità finale mostra un grosso rigonfiamento ed è come paralizzata, tanto da non riuscire più a pompare. Poiché in questa condizione il ventricolo sinistro assume l’aspetto di un orcio giapponese, la sindrome del cuore infranto prende il nome di «cardiomiopatia di Tako Tsubo» (Tako Tsubo in giapponese significa trappola per polpi, un orcio con il collo stretto e il corpo arrotondato).

 

Le interazioni di cuore e cervello

Che cosa sia esattamente a provocare la sindrome non è ancora ben chiaro alla scienza. Quasi tutti i soggetti colpiti sono concordi nel riferire un’esperienza emotiva traumatizzante subito prima della malattia: ad esempio la morte improvvisa di un compagno o coniuge, pene d’amore drammatiche, la diagnosi di una malattia grave o una lite violenta. Si suppone che il rilascio eccessivo di adrenalina e noradrenalina in una situazione psichica eccezionale alteri l’irrorazione dei piccoli vasi sanguigni nel cuore, scatenando la sindrome.

Ma qui è interessante anche il collegamento tra cuore e cervello: recenti studi sul cervello mostrano che i due organi sono legati tra loro in misura molto più importante di quanto si ritenesse finora. Il cuore trasmette segnali al cervello tanto quanto il cervello incide a sua volta sulla funzione cardiaca, anche appunto in caso di forte stress emotivo.

 

Il cuore guarisce senza cicatrici?

Anche chi non vive effetti così drammatici dopo una pena amorosa sa bene quanto tempo occorra per risanare un cuore infranto. La buona notizia è che, almeno dal punto di vista medico, si guarisce completamente senza riportare cicatrici. Se anche la psiche riesca a superare una pena d’amore senza che ne resti traccia, questo non siamo purtroppo in grado di dirlo. L’importante è: se avvertite una tristezza così forte da avere la sensazione di non farcela da soli, fatevi aiutare. In caso di dubbi, anche da un professionista come uno psichiatra o uno psicoterapeuta.

Lascia un commento